Nel 1958 viene completata la diga di "Keepit" sul fiume Namoi nel New South Valley, che consente lo sviluppo dell'agricoltura tramite l'irrigazione, in tutta la valle del Namoi. Negli anni successivi, le irrigazioni si sviluppano anche nelle regioni del sud del Queensland e si estendono fino al centro del New South Wales e la produzione del cotone nel 1971 raggiunge le 87.000 balle.
Nel 1976 viene completata nella "Gwydir Valley" nei pressi di "Moree" una nuova diga denominata "Copeton" e nell'anno successivo ne vengono completate altre due nella "Macintyre Valley" nel sud del Queensland denominate "Pindari" e "Glenlyon". Lo sviluppo del cotone e' considerevole e nel 2001 si ottiene il raccolto record ed ancora oggi ineguagliato di 3,4 milioni di balle, di cui il 33% viene prodotto nel sud del Queenstand ed il 77% nel New South Wales.
Le varieta' sono per la maggiore "Upland" e cioe' di fibra media. Nel 1996 viene introdotto il primo seme transgenico (Ingard) e sostituito nel 2003 con quello denominato "Transgenic Bollgard II". Il 95 percento degli agricoltori utilizzano semi transgenici e di cui i raccolti ne sono composti per circa l'80 percento. Vengono anche seminate le varieta' "Pima", cioe' quelle a fibra lunga e la loro caratteristica, simile a quella ottenuta negli States, e' molto apprezzata.
Il 98% del cotone australiano viene esportato ed i maggiori clienti sono quelli dei paesi asiatici e cioe' l'Indonesia, il Giappone, la Tailandia e ovviamente la Cina. I vari produttori ed esportatori, prestano particolare attenzione alla classifica dei vari gradi che vengono determinati sia manualmente, da esperti classificatori, come tradizione vuole, sia virtualmente, avvalendosi della certificazione "HVI", d'obbligo nelle piu' moderne industrie cotoniere.