Nella regione del "Cerrado" viene seminato l'80% della produzione del Brasile e malgrado la sua recente espansione e' considerata la piu' moderna industria cotoniera al mondo che detiene oltremodo la leadersip in fatto di resa sul campo e qualita' della fibra. Per raggiungere questi risultati, purtroppo e' elevato l'utilizzo dei fertilizzanti chimici, dei pesticidi dei defolianti i cui costi vengono stimati circa il 20% del valore finale della fibra.
In Brasile l'80% dell'industria cotoniera e' mecanizzatasia, la semina, la fertilizzazione e la raccolta viene effettuata con i piu' moderni macchinari, che nemmeno gli USA hanno in dotazione attualmente ed oltre a cio' sono state rimpiazzate circa l'80% delle vecchieie ginnature con le piu' moderne esistenti al mondo. Persino il sistema di classificazione e' tutto automatizzato come negli USA utilizzando balla per balla la certificazione del sistema "HVI".
Il cotone coltivato e' quasi esclusivamente di varieta' "Upland" e cioe' di fibra media ed il seme utilizzato e' quello della famiglia "Gossypium hirsutum" ma vengono sviluppatie anche varieta' nuove per dare maggiore uniformita' e lunghezza alla fibra che oggi viene considerata una delle migliori del suo segmento.
In Brasile vi e' una potenzialita' enorme ed e' considerato il piu' pericoloso concorrente degli Stati Uniti. Quello che frena gli imprenditori a seminare piu' cotone e' il prezzo internazionale che ormai da diversi anni e' ai minimi storici. Molti paesi concorrenti, in modo particolare gli Stati Uniti, concedono dei sussidi agli agricoltori ed e' per questa ragione che recentemente il Brasile ha intentato causa agli States con la conclusione che la "World Trade Commission" gli ha dato ragione. Questi sussidi mettono in ginocchio l'economia e lo sviluppo di tutti i paesi poveri obbligandoli a seminare e vendere il cotone senza alcun margine, limitandone lo sviluppo e mantenendoli in stato di poverta'.
La questione posta in cifre e' che il Brasile oggi produce circa 3,5 milioni di balle utilizzando circa 1,8 milioni di acri. Se il prezzo fosse piu' remunerativo, ci sarebbero da 150 a 200 milioni di acri ancora disponibili. Queste sono cifre che fanno tremare tutti i politicanti del pianeta ed e per questa ragione che il Brasile e' sopranominato "a sleeping giant" il gigante dormiente.