PAKISTAN


Il territorio del Pakistan occupa, nella sezione nord-occidentale della regione indiana, gran parte della valle dell'Indo, ha un clima tendenzialmente arido, con alcune caratteristiche simili a quelle mediterranee, ben distinto percio' dal clima tropicale monsonico prevalente in India. Piu' rilevanti sono invece le precipitazioni invernali, determinate dal regime di basse pressioni che si formano ai margini delle alte pressioni continentali, cosi come nel Mediterraneo.

Questo Paese e' prevalentemente agricolo, anche se l'agricoltura e' da sempre un settore economico fortemente trascurato, stretto nella morsa di poverta' e sottosviluppo propria di tutto il cosiddetto "subcontinente indiano". L'agricoltura interessa oltre un quarto della superficie territoriale (quasi il 62% e' incolto e improduttivo) e si basa essenzialmente sull'alternarsi di due raccolti nel corso dell'anno: quello delle colture estive o "kharif", praticabili solo mediante irrigazione, e il raccolto delle colture "rabi" , esse pure in misura sempre crescente effettuate con irrigazione, ma gia' favorite dalle piogge monsoniche e quindi maggiormente diffuse.

La coltura preponderante e' il cotone; il Pakistan e' uno dei massimi produttori su scala continentale, ed e' la principale coltura "kharif" del Paese, che e' soprattutto diffusa nelle zone irrigate bagnate dai cinque fiumi che scendono dall'Himalaya e che attraversano le pianure del Punjab prima di confluire nell'Indo. Ai giorni nostri il Punjab fornisce circa il 65% della produzione agricola del Pakistan quasi tutto il resto nella regione del Sind.

L'industria pakistana e' stata rivolta sinora in modo nettamente preponderante alla lavorazione dei prodotti agricoli locali, anche se negli ultimi anni si e' sviluppata notevolmente l'industria siderurgica e quella chimica. L'industria piu' importante del Paese e' comunque quella cotoniera, che consente una buona esportazione e alimenta altresi un diffuso artigianato.

La produzione di cotone e' del tipo "upland" ovvero di fibra media e corta. Quasi tutto il cotone a tiglio lungo viene importato. La semina avviene durante Maggio e Giugno ed il raccolto si ottiene a Ottobre Novembre e Dicembre. La maggioranza del cotone e' ginnato a sega "sawginned" ma in alcune zone si sgrana ancora a rullo. Ovviamente, come tutti i raccolti colti a mano, il problema della contaminazione di fibre estranee al cotone e' ancora irrisolto.

Il Pakistan che era anni fa un abituale esportatore di cotone sodo, oggi e' diventato insieme alla Cina uno dei maggiori importatori ed esporta soprattutto filati, tessuti e prodotti confezionati.